Il vero pastore.

SPIEGAZIONE: Cosa potremmo offrire al Signore considerato che tutto è stato creato da lui? Quello che possiamo offrirgli è il nostro amore per lui, che è la parte più preziosa della nostra vita.

TESTO: Il pastore non deve farsi ammirare o dominare sugli altri, bensì deve provvedere il cibo spirituale per le "pecore", ovvero la chiesa, affinchè si rinforzi nello spirito. Se il pastore non è un vero pastore non può dare buon cibo alle pecore, queste allora si ammalano, si disperdono, andando da sole alla ricerca di cibo con il rischio di imbattersi nel "lupo". Ciò fa comprendere quanto sia arduo il ruolo del pastore, il quale deve saper curarsi della pecora ferita e non solo. Il Signore ha visto il cattivo andamento spirituale, ovverosia la trascuratezza usata verso il suo gregge (il popolo) già al tempo dei sacerdoti, difatti Gesù rivolgendosi a loro disse che il regno gli sarebbe stato toltoe dato ad altri (riferimendo alla parabola dei cattivi vignaiuoli). Come ai tempi del profeta Ezechiele, oggi ci sono molti pastori, ma manca il cibo spirituale, tuttavia il Signore dice che scenderà lui stesso per salvare le sue pecore dalle grinfie dell'avversario, cioè da quelle chiese che siono dei veri e propri covi di satana, stabilendo un unico pastore su tutti, il quale le riunirà in un unico gregge per prepararlo a quell'unico vero pastore della stirpe del Re Davide, ossia Gesù il Signore.